Baltimora, madre blocca e picchia il figlio che lancia pietre alla polizia

Baltimora

Tensione ancora alta negli Stati Uniti dopo che l’ennesimo ragazzo afroamericano, Freddie Gray, 25 anni, è morto per mano della polizia mentre veniva arrestato. Gray è deceduto in ospedale a Baltimora, nel Maryland, per fratture alla spina dorsale una settimana dopo essere stato fermato dagli agenti.

- Advertisement -

Dopo i suoi funerali, lunedì, migliaia di persone della comunità afroamericana della città si sono allora scatenate contro la polizia per protestare contro i suoi brutali metodi “a sfondo razziale”. A Baltimora è stata inviata la Guardia nazionale per fronteggiare la situazione ed è stato deciso il coprifuoco.

Tra i “rivoltosi” c’era anche un adolescente a volto coperto di nome Michael, 16 anni, la cui madre, Toya Graham, riuscendo a riconoscerlo in televisione mentre lanciava sassi ai poliziotti, è scesa di corsa in strada e ha tirato via il ragazzo a suon di botte e prendendolo quasi per le orecchie. “Togliti quella dannata maschera”, “Torna a casa ora”, gli ordinava.

- Advertisement -

Il gesto della “madre coraggio” ha suscitato un’ondata di solidarietà nei suoi confronti. Per la rete è subito diventata “Baltimore Mom” e addirittura c’è chi ha proposto di nominarla “Mom of the Year”, “Mamma dell’Anno”. La donna ha ricevuto anche il plauso di Anthony Batts, il commissario della polizia cittadina, il quale, durante la conferenza stampa sui disordini, ha dichiarato: “Vorrei ci fossero più genitori a prendersi cura dei loro ragazzi. Credo che fossero dei giovani dei licei che pensavano fosse figo tirare mattoni di cemento alla polizia e rivolgersi agli agenti in quel modo”.

Intervistata alla Cbs, mamma Toya ha spiegato di aver agito così d’istinto, perché Michael “è il mio unico figlio. Non voglio che diventi un altro Freddie Gray”. Botte d’amore.

- Advertisement -