Fra 10 anni sarà possibile il trapianto dell’utero negli uomini

Non è fantascienza. Non è il sequel del film “Junior” con Arnold Schwarzenegge del 1994. Fra 10 anni, forse anche meno, l’uomo potrà portare a termine una gravidanza e partorire un bebè. Un’ipotesi pronunciata dalla dottoressa Karine Chung, direttrice del programma di conservazione della fertilità di una importante università della California. Intanto i medici della Cleveland Clinic, nell’Ohio, hanno annunciato di aver iniziato la selezione dei candidati uomini per la sperimentazione.

Un progetto medico molto ambizioso, sia per il costo, 25.000 dollari per quello alla cornea e 300mila dollari per quello del cuore, sia per gli effetti clinici quasi impossibili. Alla donna, chirurgicamente, si può ricostruire la vagina  con tanto di clitoride, rendendo possibile l’allattamento, annullando gli ormoni maschili e introducendo quelli femminili, soprattutto nelle donne transgender, facilitando la vascolarizzazione necessaria ad alimentare l’utero con il sangue, cosa che gli uomini non hanno. L’ipotesi, per dare le gioie e i dolori del parto nell’uomo, sarebbe quello di trapiantare l’utero attraverso l’arteria iliaca, e preparare l’utero artificiale alla gravidanza mediante embrioni coltivati in vitreo.

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La domanda viene spontanea: l’uomo è sicuro di sopportare nove mesi di dolori e battutine cattive dei colleghi? Oltre al fatto di crescere un bambino come fosse una nuova  madre con la barba sul viso?

Antonio Agosta