Indagine del Vaticano sull’attico del Cardinal Tarcisio Bertone

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422 mila euro il costo dei lavori di ristrutturazione dell’ attico del Cardinal Tarcisio Bertone.

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 La magistratura pontificia ha aperto un’ indagine a riguardo, inserendo tra gli indagati due ex manager del nosocomio Bambino Gesù di Roma, l’ex tesoriere Massimo Spina e l’ex manager presidente Giuseppe Profiti, intimo di Bertone .

Come dichiarato da Greg Burke vicedirettore stampa vaticana nell’articolo dell’ Espresso in uscita domani  1 aprile ( e non è uno  per scherzo!): il Cardinale non sarebbe indagato.

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Imputazioni per  appropriazione ed uso illecito di danaro nonché peculato, con varie prove a dimostrazione che i lavori sarebbero stati pagati dalla Fondazione Bambin Gesù.

Nel 2013 fu resa pubblica la lettera di Profiti a Bertone, in cui lo stesso “proponeva a sua eminenza di ospitare nella sua dimora, riunioni ed incontri per veicolare progetti ed istanze della Fondazione”, prospettando la presa in carico della stessa di oneri ed incombenze per lo svolgimento di tali reunions.

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 Resa nota anche la  missiva di risposta di Bertone a Profiti, il quale confermava che sarebbe stata sua premura far si che la copertura economica necessaria alla realizzazione dei lavori, fosse messa a disposizione della Fondazione a cura di terzi.

 Bertone ha rilasciato interviste e dichiarazioni ai giornali diocesani, fornendo interessanti dettagli : l’attico non sarebbe effettivamente un attico bensì un terzo piano e, l’altro appartamento sarebbe molto più piccolo di quanto non si dica. I due immobili  in questione negli effetti erano abbandonati, inutilizzati e disastrati da tempo immemore, dunque immaginiamo che lo sarebbero tuttavia se non si fossero operati questi lavori tanto discussi.

 Per la ristrutturazione il Governatorato Vaticano aveva preventivato una spesa di 300 mila euro che poi si sarebbero rivelati insufficienti. Dichiara lui stesso che avrebbe sempre pagato le spese di mantenimento di tasca propria, cioè con i suoi risparmi.

L’Appartamento vanta 296 metri quadri  ma non è poi così grande se precisiamo doverosamente che Bertone non ci viveva da solo, infatti conviveva con 3 suore  ed una Segretaria, per gentile concessione del Santo Padre, quest’ultima indispensabile per la scritturazione delle memorie degli ultimi 3 Papi, su cui il porporato lavorava.

L ‘attico ha una biblioteca per lo studio, un’ archivio e camere per tutti, chiunque ne avesse la necessità potrebbe entrare nella  casa afferma Bertone, essendo del Governatorato e  non sua.

Il terrazzo inoltre come specificato dal Cardinale è di pertinenza condominiale non esclusiva, benché sia stato altrettanto ristrutturato. Gli altri condomini infatti , ovvero i cardinali come gli arcivescovi che vivono nel palazzo non vi accedono, ma potrebbero tranquillamente usufruirne, dice Bertone.

Il povero Cardinale dunque avrebbe investito i suoi risparmi per il mantenimento di un immobile che non è ne sarà mai di sua proprietà, ha sempre servito fedelmente la Chiesa ed i suoi Papi e si è ritrovato implicato in fatti infamanti.

Credo ad onor del vero sia indispensabile precisare che Bertone non avrebbe mai ricevuto danaro pro manibus e nonostante  l’onta ingiustamente diffamatoria, ha riconosciuto il danno subito  dall’ Ospedale Pediatrico a cui ha generosamente elargito ben 150.000 euro.