La Piramide Cestia torna a brillare di nuova luce

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Lunedì 20 aprile è stato presentato al pubblico il nuovo volto della Piramide Cestia, monumento sepolcrale voluto da Caio Cestio e costruita tra il 12 e il 18 a.C., che si erge tra le mura Aureliane e Porta S. Paolo.

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Per il restauro di questo pezzo di storia, il magnate della moda Yugo Yagi (presidente di Tagi Tsusho Limited Japan International Group of Companies) ha donato due milioni di euro (senza usufruire di vantaggi fiscali o sponsorizzazioni) solo ed esclusivamente per regalare nuovo prestigio ad uno dei monumenti più significativi della città Caput Mundi. Il sindaco di Roma – durante la cerimonia di inaugurazione che ha visto presenti lo stesso Yugo Yagi, il sottosegretario alla cultura Francesca Barracciu, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e l’Ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Unemoto – ha ringraziato il mecenate affermando:

“é un giorno di felicità e festa per Roma e ringrazio Yugo Yagi per la sua generosità e la sua filantropia. Yagi ha voluto legare il suo nome al restauro di un monumento dell’umanità”.

A spendere parole di orgoglio e riconoscenza è stata anche la presidente della Commissione Capitolina Politiche Sociali, Erica Battaglia, che ha affermato:

“Oggi è una giornata doppiamente significativa per Roma. Oltre a festeggiare la fine del restauro che ci ha restituito dopo quasi un anno la Piramide Cestia in tutto il suo splendore, questo restyling è stato fatto in modo tale da garantire la piena fruibilità e l’accesso di uno straordinario monumento a tutti”.

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Ha quindi aggiunto:

“Un’attenzione nei confronti delle persone con disabilità che dovrà rappresentare un esempio positivo anche per le future occasioni di questo tipo. Coniugare mecenatismo e abbattimento delle barriere per fare del nostro patrimonio culturale un bene davvero condiviso.”

Il restauro è avvenuto in 327 giorni (75 in meno del previsto) diviso in due periodi nell’arco di un anno e mezzo ed è stato guidato da due donne, le soprintendenti ai Beni Archeologici e alle Attività Culturali di Roma Rita Paris e Maria Grazia Filetici. Il lavoro di restauro ha interessato la struttura, in modo tale da bloccare la sua deformazione e migliorare l’assetto antisismico, e l’aspetto esteriore della facciata facendo rinvenire lo splendore del marmo di Carrara di cui è rivestita. Per fare ciò e mantenere il risultato il più a lungo possibile sono stati usati nuove sostanze di protezione del marmo. Inoltre sono stati inclusi dei tasselli campione (recuperabili senza impalcature ma da restauratori freeclimber) usati per testare la loro resistenza così da poterli utilizzare per il futuro restauro di altri monumenti in marmo.

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Come già avvenuto dall’insediamento dell’amministrazione Marino, con le zone comprendenti il Colosseo, Piazza di Spagna e Via del Babbuino, c’è in progetto di rendere pedonale anche questa zona nonostante, come afferma lo stesso sindaco di Roma “Si tratta di uno dei nodi più importanti della nostra città con l’Ostiense, la stazione metropolitana e la linea tramviaria, quindi ci sono molti aspetti che devono esser valutati con molta attenzione”.

L’ultima parola va al benefattore nipponico che alla domanda se finanzierà altri restauri in Italia, risponde:

“Al momento abbiamo una lunga lista di aiuti in Giappone per le zone colpite dallo tsunami, ma sarei felice di tornare nei prossimi anni”.