Lavoro:“Due lauree e tre corsi di specializzazione all’estero: non sono quello che cerchiamo”

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”L’azienda si è orientata diversamente, scegliendo una persona con più esperienza nel settore del lusso e meno titoli di studio”. E’ questa la frase che mi è stata comunicata per telefono qualche giorno fa conseguentemente ad un colloquio che avrebbe selezionato i candidati per ricoprire la mansione di assistente alle vendite con conoscenza fluente del cinese presso una boutique della capitale.

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Non appena la voce della psicologa del lavoro dell’agenzia interinale ha pronunciato queste parole, ho immediatamente risposto con un tono deciso dicendole quanto sia stupefacente come due lauree e tre corsi di specializzazione all’estero non siano sufficienti per imparare a lavorare in una boutique.  Il cinese è una lingua dura, ardua è la sua pronuncia, scegliere di imparare la lingua cinese sta sicuramente a significare dedicare gli anni della propria carriera universitaria esclusivamente allo studio, inserendo nel proprio percorso universitario ripetute permanenze in Cina.

Ho trascorso per ben quattro volte le festività cristiane nella Terra di Mezzo, dando priorità alla mia scelta di vita, alla mia formazione e alla mia crescita personale. Non dimenticherò mai quando il giorno del nostro Santo Natale l’ho trascorso ad insegnare italiano, senza viverne l’atmosfera. Tutte esperienze che ho valutato come investimenti per la mia crescita intellettuale, ma che non mi hanno permesso di maturare esperienza all’interno di una boutique. Diventa poco importante una telefonata del genere se appena dopo qualche minuto te ne giunge un’altra per comunicarti che ti hanno scelta come candidata per la borsa di studio di un Master. Casualità del destino che ci invita a non scoraggiarci? Non lo so, ma la verità è che ci troviamo in periodo storico delicato, che molto spesso fa dimenticare a noi giovani cosa significhi crescita e dedizione, facendoci accontentare della prima opportunità lavorativa che ci si presenta. Personalmente credo che la crisi ci abbia portato un bene ovvero l’umiltà,e ed un male denominato rassegnazione.

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Umiltà, dedizione e fatica sono la chiave del successo, ma la voglia di continuare a sapere e scoprire deve sempre accompagnarci e portarci avanti, risvegliando ed incentivando la speranza per il nostro futuro.