La liquirizia:pianta introdotta dai frati domenicani

liquirizia

Nell’antico Egitto, in Assiria e in Cina la liquirizia era una pianta molto importante e venne introdotta nel XV secolo in Europa dai frati domenicani.

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Questa pianta ampiamente usata nell’industria dolciaria è una pianta ad uso terapeutico ben nota in fitoterapia.

La liquirizia risulta cinquanta volte più dolce dello zucchero e contiene un composto chimico molto importante la glicirizzina capace di produrre un’ampia gamma di benefici.

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Diversi studi confermano l’antico impiego della liquirizia come rimedio contro la tosse.

Tra le proprietà farmacologiche ricordiamo essere citoprotettiva, antiinfiammatoria e cicatrizzante sia sulla mucosa gastrica sia su quella duodenale.

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Per questo è indicata nella cura delle gastriti e delle gastroduodeniti, nella prevenzione e cura di ulcere gastriche e duodenali, delle gastriti, ed ulcere da farmaci (FANS, cortisonici).

Molti studi di laboratorio hanno messo in evidenza che la liquirizia combatte il fungo responsabile delle infezioni micotiche vaginali Candida albicans.

Nonostante abbia molte proprietà terapeutiche presenta alcuni effetti collaterali: le donne in stato di gravidanza o in allattamento e i soggetti con anamnesi di diabete, glaucoma, ipertensione arteriosa, ictus, o cardiopatia devono avere cautela quando utilizzano questa erba.

Non deve essere somministrata quando si fa uso di diuretici e digitalici ed deve essere evitata in caso di cirrosi epatica, ipopotassemia e grave insufficenza renale.

Per gli adulti sani, la liquirizia è considerata priva di rischi se usata con cautela nelle quantità raccomandate e per periodi brevi.