Le sue origini risalgono nei secoli sino all’epoca romana e medioevale. Un passato di capoluogo longobardo, le tante chiese romaniche ricche di opere d’arte , la rinomata università, il magnifico castello Visconteo,con una articolata pinacoteca di arte antica e moderna, oltre alle esposizioni d’arte temporanee: è Pavia,parte del circuito delle città d’arte lombarde, ricca di storie e tradizioni.
La pervade un’aria d’altri tempi, cui si aggiunge in questa stagione, l’atmosfera ovattata da un sottile velo di nebbia, che contraddistingue le città a sud di Milano, nella bassa Padana. La prima domenica del mese, di fianco al Castello, è delizioso perdersi tra le bancarelle del marcatino dell’Antiquariato: si torno indietro, ai tempi dei nostri nonni, che tenevano la stufa di maiolica nel corridoio, e in camera, il classico mobile da toilette con lo specchio dalla cornice in legno, il ripiano per appoggiare spazzole e profumi, e lo sgabello, oppure la bacinella con brocca appoggiata ad una struttura in ferro, che serviva per lavarsi nel secolo scorso, quando nelle case non c’era ancora l’acqua corrente.
Proseguendo,davanti al banco della bigiotteria degli anni ’30-40, mi torna in mente una vecchia zia, quando si “metteva elegante” per andare a fare la passeggiata in centro. Sono esposti anche gli ampi cappelli ornati di fiori,oggi tornati d moda, i vestiti d’epoca lunghi e stretti, bianchi quelli estivi, con la cucitura sotto il seno,le camicette in pizzo, i volants delle gonne, oppure i capi invernali come le stole di volpe e visone, che andavano di moda tra gli anni ’30 e ’50, o i cappottini stile Haudry Hepburn…
Procedendo si ritrovano anche gli antichi arredi. I bei tavolini in legno intarsiato, le poltroncine imbottite e rivestite in velluto, le antiche consolle,o i vecchi oggetti, come i canocchiali che si usavano per andare a teatro, la classica collezione di pipe...: come non farsi venire in mente l’intramontabile Gino Cervi nelle vesti del commissario Maigret, mentre si gusta la sua bella pipa...Nelle cucine non mancavano mai le vecchie pentole in rame, e le sedie impagliate di Vienna…Una vita d’altri tempi, ma che è rimasta nella memoria, e ritorna alla mente davanti agli antichi palazzi, o le mostre dei pittori del secolo scorso:presso le Scuderie del Castello Visconteo si puo visitare la mostra su “I Macchiaioli.Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo” fino al 20 dicembre ’15.
E’ interessante sapere che in un caffè fiorentino nella seconda metà dell’Ottocento,si riuniva un gruppo di giovani artisti, che volevano rivoluzionare “il sistema accademico”, per dipingere in modo più aderente alla realtà. Il termine “Macchiaioli” incarna proprio il pensiero che ispirava le loro opere,una base di partenza importante verso la pittura moderna. All’importanza del momento storico si affiancano anche le novità che questi pittori seppero appotare all’arte e la vita quotidiana del caffè da loro frequentato, il Michelangelo.
Vi sono esposte circa settanta opere provenienti da molti musei,firmate dai principali esponenti , come Signorini e Fattori, per concludersi con de Nittis, Zandomeneghi e Boldini ...: macchie di colore prendono forma umana, rivelando sentimenti, usi e costumi. La finezza traspare non solo dalle vesti, ma anche dagli atteggiamenti e gli sguardi che racchiudono un modo sentire profondo. Lo sfondo spesso è rappresentato da una campagna dalle tinte delicate e lievemente sfumate, un po’ malinconica, come il profilo della contadinella, la cui delicata riservatezza non differisce da quella de”I fidanzati”, una damina e un giovane ben vestiti, appartati.
Cosi’ Pavia si rinnova di continuo, pur conservando nei secoli i suoi preziosi tesori: S.Pietro in Ciel D’Oro,il Duomo, S.Michele Maggiore… per finire con i luminosi riflessi delle acque del Ticino, e raggiungere, attraverso il bel Ponte Coperto, le casette variopinte dei pescatori del Borgo e le barche ormeggiate in riva, ascoltando il dolce mormorio dell’acqua…
Grazia Paganuzzi